Niente di tutto questo, oggi siamo qui a parlarvi di Coloni Imperiali (Imperial Settlers), una delle recenti fatiche del prolifico Ignacy Trzewiczek, gioco per 1-4 giocatori pubblicato nel 2014 e portato in Italia dalla Pendragon.
Si tratta sostanzialmente di un gioco di carte con delle bellissime illustrazioni ma nel quale non è certamente l'ambientazione a farla da padrona quanto piuttosto le meccaniche. Andiamo a vedere di cosa si tratta. Dai che si va!
Coloni imperiali
Autore: Ignacy Trzewiczek
Editore italiano: Pendragon Game Studio
Anno di pubblicazione: 2014
Numero di giocatori: 1-4
Tempo di gioco: 45-90 minuti
Editore italiano: Pendragon Game Studio
Anno di pubblicazione: 2014
Numero di giocatori: 1-4
Tempo di gioco: 45-90 minuti
Un occhio alle regole
In Coloni Imperiali siamo tenuti a far prosperare la nostra fazione andando a costruire carte-edificio, le quali ci permettono durante il gioco di accumulare risorse e alla fine di incamerare i soliti cari punti vittoria. La scelta (o sorteggio) della fazione andrà a decidere in parte quali saranno le strategie durante la partita, infatti ognuna delle 4 fazioni è fortemente asimmetrica, con un proprio mazzo di carte fazione, una specifica produzione risorse ad inizio round e una personale capacità di immagazzinamento (vedremo dopo cosa questo significa). Una delle 4 fazioni, quella giapponese, ha addirittura alcune regole proprie differenti dalle altre 3, fattore questo che dà una bella spinta alla longevità del gioco.![]() |
Le 4 fazioni del gioco base che si fronteggiano nella serpentina del segnapunti. |
Le carte possono essere giocate in 3 modi differenti (meccanica che ricorda vagamente Sit Gloria Romae), come edifici, come contratti o possono essere razziate. Inoltre, durante lo svolgersi del gioco, possono essere pescate da un mazzo di carte comune a tutti i giocatori o dai singoli mazzi di carte fazione.
La partita è articolata in 5 round che prevedono ognuno le seguenti fasi:
- Fase di Esplorazione: rapida fase iniziale in cui i giocatori andranno a rifornirsi di 3 nuove carte.
- Fase di Produzione: i giocatori producono le risorse iniziali (specifiche per ogni fazione) più quelle fornite da carte e contratti.
- Fase delle Azioni
- Fase di Pulizia: vengono scartate tutte le risorse non utilizzate durante la fase azioni, tranne quelle immagazzinabili (una sola tipologia di risorse, differente per ogni fazione).
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Le carte, per immediatezza di lettura, vengono suddivise in base alla tipologia. |
Infatti alcune carte (le comuni e le carte fazione giapponesi) possono essere razziate con l'utilizzo di un gettone razzia. E' possibile però solo razziare carte dalla propria mano, al costo di un gettone, o dall'area di gioco avversaria, pagandone 2.
Questo permette, e anzi in certi frangenti obbliga, ad alzare gli occhi dalla proprio plancia per tenere d'occhio le azioni degli altri giocatori, in modo da notare possibili carte che ci darebbero proprio le risorse di cui abbiamo bisogno o che semplicemente stanno permettendo al nostro avversario di realizzare troppi punti.
Il gioco prosegue così fino alla fine del 5 round al termine del quale si sommano ai punti ottenuti durante il gioco, quelli forniti dalle carte edificio costruite, normalmente 1 per ogni carta comune e 2 per ogni carta fazione.
Un occhio ai materiali
Da questo punto di vista il gioco è davvero impeccabile. Le carte sono illustrate con un tratto fumettoso che ben si adatta all'ambientazione del gioco a nostro avviso più fantasy che storica (romani e giapponesi che si scontrano tra di loro e con Atlantide??).A fare da contorno abbiamo poi plance di cartone rigido per i giocatori, svariati token di cartone e segnalini in legno sagomato e colorato specifici per ogni risorsa.
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Molto piacevole trovare segnalini risorsa sagomati al posto degli abusati cubetti... |
Le carte sono chiare nell'utilizzo anche se, purtroppo, molto dipendenti dalla lingua. Tuttavia, vista la necessità di descrizione di molti effetti delle carte, probabilmente questa è una scelta migliore rispetto all'adozione di un linguaggio cuneiforme (vedi Race For The Galaxy) che spesso più che semplificare finisce per complicare la vita ai giocatori.
C'è però da dire che tutta questa goduria per gli occhi non aiuta comunque a percepire l'ambientazione, tanto che ci troveremo dopo un round a non leggere nemmeno più i nomi degli edifici che mettiamo in tavola, tanto saremo presi dai calcoli per massimizzare l'utilizzo delle nostre risorse.
Feeling al tavolo
I giudizi fino ad ora sono stati molto buoni. Il gioco diverte ed è più profondo di quando possa apparire ad una prima occhiata. Di contro certamente non si può dire che sia indipendente dall'alea dato il grande numero di carte pescate, tuttavia questo non è stato visto in generale come un difetto quanto piuttosto come una caratteristica. Se infatti da un lato la pesca di carte "poco adatte al momento" può generare frustrazione, è anche vero che la sottile tensione causata proprio dalla pesca da uno dei due mazzi alla ricerca della "carta giusta" è uno dei punti di forza del gioco.Giocando in 4 il gioco può sforare un po' dai 90 minuti dichiarati, e bisogna ammettere che la durata potrebbe risultare un po' eccessiva per un gioco di questa tipologia. Fortunatamente i tempi di attesa vengono in parte mitigati dalla possibilità di pianificare il proprio turno durante quello degli altri dato che l'interazione è presente (e quando presente è quasi esclusivamente diretta) ma il più delle volte non così determinante e tanto meno "inattesa" (spesso si gioca una carta sapendo benissimo che quell'edificio non vedrà mai l'alba di un nuovo round...).
Espansioni
Sì perché mai gioco ci è sembrato più adatto ad accogliere espansioni. Solo 4 giocatori? Solo 4 fazioni? A queste domande l'autore si è fatto trovare pronto (che se le aspettasse......) con ben due espansioni, una piccola che in Italia è uscita in contemporanea con il gioco base, ed una più corposa di prossima pubblicazione sempre grazie alla Pendragon.Mentre nella prima abbiamo "solo" un rinforzo delle carte fazione e comuni presenti nel gioco base, nella seconda abbiamo una vera e propria fazione (gli atlantidei) che innalza a 5 il numero di giocatori. Sebbene la nuova fazione (anche questa altamente asimmetrica) aggiunga indubbiamente ulteriore longevità al gioco resta da verificare se alla prova pratica i tempi di attesa non risultino fastidiosi con 5 persone sedute al tavolo.
Conclusioni
Solitario multigiocatore? Troppa fortuna? Troppo lungo? Ambientazione appiccicata?Non tutti i giochi vengono creati con l'intenzione di sbalordirci attraverso meccaniche tanto innovative da lasciare un solco profondo nella storia dei boardgames.
Ci sono giochi che non innovano nulla ma che funzionano. Giochi che non fanno gridare "Eureka!" ma che divertono... E non è proprio il divertimento quello che cerchiamo quando ci sediamo al tavolo? Da questo punto di vista Coloni Imperiali non delude neanche un poco, si fa giocare e rigiocare con estremo piacere, anche in modalità solitaria per chi avesse in sé quell'eterna fiamma che lo spinge a migliorarsi di volta in volta.
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Immagine "nascosta" a lato del separatore di cartone della scatola. Ai creatori non manca di certo l'umorismo :) |
Siamo alla fine di questa nostra breve occhiata su Coloni Imperiali. Sperando di aver acceso il vostro interesse (o spento magari visto il già oneroso periodo di regali natalizi) ne approfittiamo per augurarvi BUONE FESTE!!
In questo articolo sono stato utilizzate immagini provenienti dal sito www.boardgamegeek.com. Nel caso in cui dovessero violare qualche regolamentazione sui diritti di proprietà verranno rimosse al più presto.